Scuola di Alpinismo "Nino della Bosca"

Club Alpino Italiano - Sezione di Malnate

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Scuola di Alpinismo "Nino della Bosca" - C.A.I. -Sezione di Malnate - Relazioni Vie in Roccia - Lombardia

Presolana Occidentale – Spigolo nord – Via Bramani, Castiglioni, Gilberti (V obbl)

LOCALITA’ DI PARTENZA Colere
QUOTA ATTACCO 2050
QUOTA ARRIVO 2300
ESPOSIZIONE N-O
TIPO DI ROCCIA Calcare, instabile nei primi tiri più facili e in cima, con pericolo di caduta sassi durante le doppie
PERIODO CONSIGLIATO Fine primavera – inizio estate
RIFUGIO D’APPOGGIO Rifugio Albani 1939m
PRIMI SALITORI Ettore Castiglioni, Vittorio Gilberti e Vitale Bramani, 19 ottobre 1930
DIFFICOLTA’ VI (V e A0)
SVILUPPO DIFFICOLTA’ 240 m
TEMPO DI SALITA 3 ore
TEMPO DISCESA 2 ore
ATTREZZATURA e CHIODATURA 12 rinvii, 2 corde da 60m, cordini, utile qualche nut. La chiodatura è molto avara nei tiri più facili – non sempre integrabili – buona nei tiri più duri, soste attrezzate a chiodi da collegare o spit collegati

 

VALUTAZIONE ITINERARIO Classica via molto frequentata, in ambiente stupendo, roccia buona praticamente solo nei tiri più duri.
ACCESSO e AVVICINAMENTO a Bergamo seguire le indicazioni per Val Seriana/Passo della Presolana, seguire la strada fino a superare il passo della Presolana e raggiungere Colere. Attraversare il paese seguendo le indicazioni per la seggiovia. Poco prima dell’ampio parcheggio sterrato dell’impianto di risalita, inizia il sentiero che conduce prima al rifugio Albani e poi all’attacco della via (2 ore). Viceversa, è possibile usufruire della comoda seggiovia (orari 9-16.30, 10€ salita e discesa) che, in due tronconi, conduce al rifugio Cima Bianca (2070 Mt.). Da qui seguire lo stradone sterrato, per poi prendere un sentiero verso destra segnato da qualche ometto (attenzione a non seguire la prima evidente traccia che conduce a un segnavia a destra della dorsale che prosegue fino allo spigolo) (50 min all’attacco). Il sentiero conduce fino alla base di alcune roccette, dove si trova un passaggio attrezzato, poi proseguire aggirando verso destra l’ultimo dosso roccioso e, seguendo le tracce, sormontarlo fino ad arrivare a una comoda cengia, da cui inizia anche Via col Vento.
RELAZIONE ITINERARIO I tiro: dalla cengia pietrosa (sosta con spit per la calata), salire lo spigolo verso destra obliquando, fino a incontrare un chiodo, mantenendo sempre la stessa direzione si superano alcune cengette erbose sino alla sosta su chiodi 50 metri (III+, 2 chiodi). 

II tiro: sempre obliquando verso destra (non in verticale), seguire dapprima la fessura e poi proseguire per roccette più semplici, sino a raggiungere una sosta su due chiodi collegati da un cordone indecente (abbiamo rinforzato la sosta con un friend – se qualche anima volonterosa volesse portarsi uno spezzone da un metro di corda potrebbe fare un bel servizio alla comunità alpinistica locale). 30m (IV+, III, 1 chiodo).

III tiro: a questo punto salire in verticale lungo un diedro fessura che poi si apre in un canalino, fino a raggiungere una sosta su chiodi collegata da un cordone 30 m (IV, 3 chiodi).

IV tiro: superato il cordone, traversare a sinistra fino alla successiva comoda sosta su spit collegati. 20 m (III).

V tiro: dalla sosta rinviare nel primo cordino a sinistra ed procedere per un breve tratto in traverso verso sinistra appigliato (non salire in verticale – Via Col Vento), dopo qualche passo in verticale ci si riporta a destra sulla linea della sosta di partenza e si prosegue lungo uno speroncino tecnico e atletico (VI), superato il quale si giunge alla sosta successiva su chiodi da collegare. 30 m (VI, V e A0 – 5 chiodi)

VI tiro: eseguire prima un traverso delicato verso sinistra per 3-4 metri, poi iniziare a salire in obliquo verso destra, sempre seguendo i chiodi. Vinti i passaggi delicati ma appigliati si prosegue ora in verticale lungo il diedro, puntando a sinistra di un grosso masso, che è possibile scavalcare a destra prima del suo termine. Da qui ancora altro traverso sulla destra fino alla scomoda sosta a spit collegati. 50 m (V+, molto ben chiodata nelle difficoltà). Volendo ci sarebbe una sosta intermedia su chiodi da collegare (circa 10 metri prima della sosta), utile per evitare gli attriti dovuti ai vari zig-zag della corda ma poco sensata tenendo conto della vicinanza della successiva.

VII tiro: procedere in verticale verso l’evidente canalino leggermente strapiombante, superato il quale si arriva alla sosta finale 25m (III, IV). E’ possibile, in caso di grande affollamento, affrontare una variante: alla base del canalino verticale, traversare a destra sotto il tetto e, superato lo spigolo, alzarsi in verticale in un diedrino fino alla sosta.
Le difficoltà sono finite, da qui è possibile continuare per la vetta: un brevissimo tiro di III/II fino a un cordone, poi si prosegue per il cengione Bendotti e via per altre roccette semplici fino alla cima della Presolana Occidentale. La discesa (da verificare) dovrebbe essere seguendo la via normale (ometti), verso ovest e con qualche calata si ritorna al ghiaione di partenza.
DISCESA con corda da 60 metri, calarsi in doppia fino alla comoda cengia partenza del IV tiro (attenzione perché si arriva quasi al limite delle corde da sessanta metri, prudenza); poi altra doppia in verticale, seguendo le indicazioni di una freccia gialla, porta a una sosta di Via Col Vento in una piccola cengetta su spit collegati (tenere leggermente la sinistra faccia alla parete); da qui, sempre in verticale (attenzione agli attriti della corda), si giunge alla base della via, da dove con un’ultima calata si può evitare il tratto iniziale un po’ infido. A passo spedito in 30 min si torna alla seggiovia.

 

NOTE siamo rimasti un po’ stupiti delle relazioni positive lette prima di affrontare questa via, che sarà sì una classica, ma la qualità della roccia (spesso marcia o traballante) e l’affollamento (sullo sperone salgono sia la via sportiva Miss Mescalina, sia Via Col Vento), ne diminuiscono sensibilmente il godimento. In particolare, la presenza di molte altre cordate, al di là di annullare il pregio del panorama dolomitico e far pensare alla coda al supermercato, crea dei pericoli non indifferenti (caduta sassi frequente e qualche bella doppia che ti piomba in testa mentre sei su un passaggio non banale).
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI -
DATA RELAZIONE 18 luglio 2015 Fabio, Stefano, Antonio e Giacomo
RELAZIONE Giacomo

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